Tornano dopo una lunga pausa le interviste di SwosIT.
A poco più di un mese dalla GamesWeek di Milano, facciamo 4 chiacchiere con uno dei giocatori italiani più vincenti e spettacolari di sempre e scopriamo insieme quali sono le sue aspettative per la 3 giorni swossistica offline: benvenuto Retrieving!

 

                                                                                                                  

 

1. Per rompere il ghiaccio, dicci qualcosa su di te.

In ordine sparso: al secolo, Simone Bianchini classe 1980, torinese ma di origini siculo-ungheresi, 1.80x80 Kg. (questa la capiranno in tre), videogiocatore sin dalla tenera età, esperto di electronic entertainment, storico del calcio giapponese, ex-tennista di buon livello, giornalista, traduttore/localizzatore di contenuti e interprete, artista, game designer, graphic designer, sneakerhead, produttore di periferiche personalizzate per il gaming (arcade sticks, etc.), appassionato di running e tante, tante altre cose.

Ho una vera passione per le nuove tecnologie, i computer, il web (ma detesto i social media nell'accezione più moderna del termine), i videogames, l'arte, la musica, gli animali, il mare, il cinema, i manga e lo sport in generale.

Tl;dr: principalmente sono il non-plus-ultra degli underachieving jack-of-all-trades ed una contraddizione in termini ambulante. Me lo farò incidere sulla lapide.

Ah, e inoltre, sono orgoglioso proprietario di un carinissimo (e agguerritissimo... quindi occhio!) bassotto e da quasi 4 anni convivo con una meravigliosa ragazza che, oltre a permettermi di dedicare un po' di tempo a SWOS ogni qualvolta lo desideri, è anche la mia prima tifosa (ciao, Ana!)

2. Come e quando hai conosciuto Swos?

In realtà, conobbi per primo l'originale Sensible Soccer (European Champions, quello con Gullit in copertina per intenderci), credo fosse il ’92. 

Se non ricordo male, fu durante una gita fuoriporta con la mia famiglia (per qualche ragione alcuni frammenti di quella giornata persistono nell'anticamera del mio cervello ad un ventennio di distanza, quando si dice il primo amore eh... ), avrò avuto undici anni o giù di lì era una mattinata di quelle soleggiate ma frizzanti. 

Stravaccato sul sedile posteriore, eccomi lì intento a spulciare l'ultimissimo numero di The Games Machine (che per il sottoscritto, all'epoca, era una specie di Bibbia) e a viaggiare con la fantasia di schermata in schermata, coi vari Marco Auletta e Alex e Stefano Gallarini (ed il loro pionieristico giornalettismo) a fare da traghettatori.

Al di là della lusinghiera recensione ciò che mi colpì fu l'incredibile libertà concessa al giocatore in fase di customizzazione dell'esperienza: c'erano giocatori biondi e di colore (!), le divise erano straordinariamente fedeli alle loro controparti reali (per quanto potesse esserlo uno sprite 12x9 pixel), i nomi dei giocatori e delle squadre potevano essere editati a piacimento, etc., roba mai vista.

Di lì, a poco lo acquistai, originale (uno dei pochissimi titoli non "copiati" della mia collezione, in un periodo in cui pirateria era praticamente sinonimo di gaming, perlomeno da noi, mi parve tuttavia doveroso), per il mio vetusto Atari ST 520 e la giocabilità spaccamascellica fece il resto.  Divenne istantaneamente il gioco preferito non solo del sottoscritto ma anche di tutti i miei amici.

Nel “94 (esattamente il giorno della contestatissima sconfitta dell'Italia di Sacchi contro l'Eire ai mondiali USA) finalmente convinsi i miei a prendermi un'Amiga 1200 (che ancora custodisco gelosamente sotto la scrivania) come regalo di fine anno scolastico e quando qualche tempo dopo SWOS arrivò in Italia avevo ovviamente una copia prenotata da un pezzo.

Ero un ragazzino piuttosto introverso e SWOS per certi versi mi permise di uscire un po' dal guscio e conoscere tante persone fantastiche che non avrei altrimenti incrociato nemmeno per sbaglio. Con alcune di queste ci frequentiamo ancora adesso.

Ricordo ancora l'ultimo torneo che organizzai (eh sì perchè anche a quei tempi avevo questa passione), 15 o 16 partecipanti fra parenti, amici e amici di amici intenti a sfidarsi all'ultimo goal pixellato nella penombra di un piccolo laboratorio artigianale addobbato per l'occasione, con tanto di fidanzate e mogli al seguito a fare il tifo. 

Bellissimo e ovviamente a vincere fu il sottoscritto (avevate dubbi?)!

 

3. Da quanto tempo giochi a Swos on-line? 

Con l'avvento delle console di nuova generazione cedetti alle lusinghe illusorie della grafica poligonale e divenni un fan della serie Winning Eleven (rivelatasi poi però tanto marketing e poco arrosto) e perciò, per lungo tempo, SWOS finì nel dimenticatoio (anche a causa della carenza di avversari degni di nota, va detto).

Nel 2005 o 2006, in preda alla nostalgia, cominciai a cercarne tracce sulla rete, credo incappai dapprima sul forum di swositalia e poi su quello tedesco (sensiblesoccer.de), rimasi sbalordito dal fatto che si potesse giocare online, tuttavia entrambi i siti erano un gozzoviglio illeggibile di informazioni vomitate alla bell’e meglio sullo schermo, roba da far invidia a certi layout di myspace in voga all'epoca e così lasciai perdere (no, davvero).

Nel Marzo 2k8 mi decisi a contattare privatamente il mitico Lucaa83 per mezzo di un PM che è tutto un programma:

"Hey sup? Mi scuso anticipatamente per il wall'otextico PM e cerco di arrivare (più o meno) sinteticamente al punto.

In preda ad un raptus di nostalgia, con la mia giovinezza piegata nella valigia, sono salpato per le coste amarcordiche del nostro caro intarwebz alla ricerca di qualche info su quello che, senza dubbio alcuno, può definirsi come il pezzo di electronic entertainment preferito della mia infanzia/adolescenza/whatever, aka Sensible Soccer nelle sue varie incarnazioni. (...)

Ricordo ancora con tenerezza i tornei che organizzavo nel laboratorio della casa dei miei back in the summer of 96, praticamente una vita fa.

Un link tira l'altro sono approdato su questo forum e con mia grande sorpresa ho appreso che non solo oggigiorno è possibile giocare online (!) ma che ad alimentare il fenomeno sembra esserci una comunità  piuttosto estesa di aficionados come me, roba che me l'avessero detto nel 1995 ci avrei messo la firma per un bel quantum leap. (...)"

Fortunatamente Luca fu incredibilmente gentile e paziente e, al posto di mandarmi a quel paese come qualsiasi persona sana di mente avrebbe fatto, mi rispose praticamente il giorno stesso con una dettagliatissima "to do" list per cominciare a giocare online.

E fu così che cominciò tutto. Da allora non ho praticamente più smesso, fatto salvo per qualche pausetta qua e là causa vicissitudini ed impegni personali.

 

4. Com'è cambiato il tuo stile nel corso del tempo, soprattutto dopo aver scoperto il gioco on-line?

In realtà, a livello di atteggiamento, non è cambiato granchè. 

Non essendo mai stato molto prolifico in attacco, sin dagli esordi ho cercato di basare il mio gioco sulla difesa e, di conseguenza, ho sempre prediletto giocare di rimessa, alternando un pressing portato molto alto (e mi è stato detto, "a tratti asfissiante"), a folate offensive incentrate sulla verticalizzazione e sulla finalizzazione immediata.

Una sorta di catenacciaro se vogliamo, in perfetto stile italiano (una cosa che gli stranieri non mancano mai di farmi notare).

Per certi versi sono un po' un "volume shooter" davanti, non è raro vedermi finire una partita con 20 conclusioni in porta e solo 3 o 4 goal, perchè come intravedo la porta concludo. D'altronde in SWOS la migliore difesa è l'attacco!

E ancora oggi è così, quello che è cambiato è il livello di attenzione che ripongo nel cercare di leggere i movimenti avversari, tentando di estrapolarne eventuali pattern rivelatori (nei beat'em up lo chiamano "yomi", deriva da una parola giapponese che significa, letteralmente "conoscere il pensiero dell'avversario"), a mio avviso essenziale quando si difende contro giocatori di alto livello in un gioco veloce come SWOS e ovviamente ora ho più "soluzioni" a disposizione per sviluppare e finalizzare il gioco, tra cui le famigerate combo di colpi di testa al volo che prima di approdare al gioco online non avevo onestamente mai visto.

E poi sì, giocare online mi ha anche reso un po' più cinico sotto porta, soprattutto negli ultimi anni; mentre un tempo cercavo costantemente la giocata ad effetto a tutti i costi, ora nei match ufficiali sono decisamente meno lezioso e mi affido ai cosiddetti "numeri" solo quando l'avversario che ho di fronte è così bravo da chiudere tutti gli spazi sulle "tecniche" a percentuale di realizzazione più elevata (perchè a quel punto, se voglio arrivare da qualche parte, devo fare cose che gli altri non fanno, di modo da coglierlo di sorpresa).

 

5. Pensi di dover migliorare ancora in qualcosa o hai raggiunto il massimo del tuo potenziale?

Uhm, ci sono state alcune partite nel corso della mia "carriera" swossistica durante le quali mi sono sentito in (quasi) completa sintonia col gioco (sono quelle classiche situazioni in cui "ti riesce tutto"), tuttavia vi sono sempre state delle... chiamiamole "difficoltà" di natura tecnica e/o emozionale (la tensione talvolta gioca brutti scherzi, così come il ping d'altronde... e anche la motivazione è importantissima e a volte, ahimè, viene a mancare) che, a mio avviso, non mi hanno mai davvero permesso di giocare al 100%.

Quando cominciai a giocare online ovviamente l'impatto fu traumatico, in primis perchè mi affidavo a controller di fortuna e inoltre perchè il gameplay dell'online è caratterizzato da tutta una serie di sfumature che difficilmente si è in grado di cogliere a meno di non aver accumulato un (bel) po' di esperienza (anticipare determinate tipologie di goal che la latenza sovente renderebbe altrimenti infallibili, fare il callo al leggero ritardo ai comandi dettato dal netplay preistorico, imparare a "gestire" l'attivazione del giocatore più vicino alla palla, etc., cose così).

Per quanto riguarda la questione controller ho ampiamente rimediato qualche tempo dopo costruendomi un Arcade Stick specificatamente progettato per SWOS (e con l'esperienza accumulata ho cominciato a produrre su commissione controller high-end ad altissimo tasso di personalizzazione per pro-gamer e collezionisti, arrivando in 7 anni a circa 40 unità vendute sia in Italia che all'estero, con un piccolo brevetto ed una collaborazione con Industrias Lorenzo in ballo).

Una volta bypassata la periferica mi sono dedicato a migliorare aspetti del mio gioco che inizialmente consideravo carenti, cercando perlopiù di concentrarmi su di una cosa alla volta (ricordo di aver passato un'estate qualche anno fa allenandomi eslcusivamente sui tiri da fuori prima e sulle combo di testa poi con l'aiuto di vari sparring partner, tra cui il mitico CPX) e a studiare gli stili degli avversari per carpirne i segreti e rivelarne i punti deboli (piccola curiosità, ho un quadernetto con appunti su un po' tutti i giocatori che ho affrontato).

Nonostante ciò e circa 3 o 4000 partite dopo mi trovo sovente a scoprire nuove cose  (specialmente quando gioco con avversari fortissimi, immagino che trovarsi di fronte ad un avversario super-preparato costringa entrambi a spingere l'asticella un po' più su) e non credo di aver mai smesso di migliorare, quindi chi lo sa, sky's the limit!

Il giorno che capirò di aver raggiunto il mio limite probabilmente appenderò il joystick al chiodo, haha.

 

           

 

6. C'è un giocatore che ammiri in modo particolare e a cui vorresti rubare qualche colpo?

Ce ne sono tanti, forse troppi per elencarli tutti qui.

Dovendo scegliere così su due piedi ed in ordine assolutamente sparso, sicuramente il tempismo e la precisione del sopracitato Coolio (a mio avviso di gran lunga il miglior giocatore di tutti i tempi, semplicemente un alieno), l'intelligenza tattica di DjowGer (un maestro con tutti i moduli), la "clutchness" del pluri-campione del mondo Playaveli, la creatività di Sox e Blazej_bdg (capaci di far sembrare le cose più difficili assolutamente naturali e poi di fartene vedere altre che non credevi nemmeno possibili), la classe di Lemonhead ed Emmeti (due dei giocatori più completi in assoluto), il tiki-taka guardiolico e ubriacante di Atchoo, la capacità di finalizzazione di Lucaa83 (che si vocifera fosse in grado di segnare anche dal balcone di casa sua), l'imprevedibilità di Kanu, la precisione quasi meccanica di giocatori come Lestat, Animatore e Manuell23... e sicuramente sto dimenticando qualcuno!

 

7. Essendo a volte le due cose strettamente collegate ti chiedo: qual è il tuo ricordo più bello legato a Swos e la partita migliore che tu abbia mai giocato?

Ssnza dubbio la finale del God of SWOS (fin lì il torneo più prestigioso del panorama swossistico italiano) vinta nel 2013 ai danni del mio amico/rivale Alessandro/Kanu, che all'epoca attraversava un momento di forma straordinario (basta andare a rivedersi le sue semifinali con ilCignodz per avere un saggio del livello altissimo dello SWOS giocato in quel frangente dall'asso pugliese).

Il mio cammino nel torneo fu forse meno perentorio rispetto all'edizione dell'anno precedente (dove persi però in finale), tuttavia arrivai all'atto conclusivo più consapevole delle mie capacità e tranquillo e questo mi permise di rimanere sempre in controllo, nonostante le veementi folate offensive di Kanu fecero sì che andassi in svantaggio di 2 goal per ben due volte (!) nel corso della partita.

Al di là del blasone della manifestazione e del fatto che io e Alessandro arrivammo in finale al termine di un cammino per certi verti simile (cominciammo infatti a giocare online più o meno nello stesso periodo, ci toccò fare parecchia gavetta prima di diventare competitivi ed i nostri stili di gioco si somigliano parecchio, favorendo tipicamente un approccio un po' più tecnico e creativo rispetto alla sparagnina ripetitività che imperversa), fu un torneo davvero entusiasmante, con tantissimi partecipanti, molti veterani tornati per l'occasione (di fatto fu l'ultimo grande evento del "vecchio corso" della community italiana, un canto del cigno che per certi versi sancì poi il passaggio da Sensibleita a SWOSIT, concludendo un'era), un numero esagerato di partite al fulmicotone da antologia swossiana, tanta partecipazione da parte di tutti e divertimento a fiumi.

Ricordo che durante la finale c'erano in chat almeno 25 persone intente a seguirne gli sviluppi in tempo reale (per mezzo del bot che fa la telecronaca) e fu per giunta una partita caratterizzata da una pletora di colpi di scena... ancora oggi ogni tanto vado a rileggermi il log della chat (peraltro esilarante, tra tifo e sfottò vari) e non può che scapparmi un piccolo sorriso ripensando ad uno dei momenti a mio modo di vedere più belli, divertenti e coinvolgenti vissuti negli oltre 10 anni di storia di questa community.

Parlando di singole partite mi viene in mente una finale di ISSF Cup vinta sull'attuale N°1 del mondo del ranking online (nonchè campione del mondo offline), Blazej_bgd; mi era palesemente superiore, tuttavia giocai un match pressochè perfetto e fui in grado di neutralizzare ogni sua mossa perchè avevo studiato a lungo i video delle sue partite... ricordo che sulla sua apertura da kick-off andavo addirittura a cambiare modulo dato che era l'unico modo per evitare un goal sicuro. Finì 2-1 per me e riuscì a segnarmi solo su rigore!

Oh e ci butto dentro anche la mia intervista con Jon Hare di qualche anno fa, poter parlare di questo meraviglioso gioco col suo creatore è stato un po' surreale ma comunque una bella soddisfazione!

 

8. Sei un giocatore di alto livello, tuttavia qualche delusione l'avrai provata anche tu... 

Devo dire, generalmente le sconfitte mi spronano a migliorare, ad analizzare il mio gioco per capire cosa non ha funzionato e tornare in campo più determinato ed aggressivo di prima.

Per parafrasare il grande MJ, ho perso oltre 400 match ufficiali, 8 o 9 finali, sono arrivato ad un soffio dalla vittoria in tantissime occasioni, fallendo, ed è proprio per questo che ho vinto tanto! 

Forse rimango un po' deluso solo quando subentrano problemi di natura tecnica (uno su tutti: l'instabilità della connessione dell'avversario) che inevitabilmente finiscono con l'inficiare il gameplay.

Purtroppo c'è una soglia (riferendomi al "ping" o latenza) oltre la quale SWOS (il cui sistema di controllo è contestuale e time-dependant, ricordiamolo) comincia a darmi la sensazione di non essere del tutto giocabile, proprio perchè le finestre di tempo durante le quali è possibile "reagire" si assottigliano, l'aftertouch perde la sua efficacia nello stretto (se hai 4 frame di delay e un certo dosaggio leggero di aftertouch richiede un input lungo 3 frame, quel livello di precisione e delicatezza di fatto scompare dal gameplay) e più cose diventano difficilmente difendibili. 

Un conto è giocare a 10-15 ms di ping e 1 frame di delay, dove basta che sfiori il joystick ed è tutto un fiorire di aftertouch, tutt'altro è beccarsi un cosiddetto "pingone" a 90-100 ms. (o peggio) e passare tutta la partita a fare a braccio di ferro con la leva manco si stesse tentando di far atterrare un 747 nel bel mezzo di una tempesta (mentre palloni e giocatori ti passano attraverso perchè chissà dove sono sull'altro schermo in quel dato momento).

Detto ciò, il sapersi adattare ad ogni condizione di latenza è anch'essa un'abilità, indispensabile talvolta per prevalere online.

Se proprio devo scegliere un episodio però, sicuramente la semifinale del Campionato del Mondo Online persa ai supplementari, credo fosse il 118° ed ero già lì intento a cercare di richiamare la panchina per impostare l'ordine dei rigoristi (peraltro dopo aver avuto almeno 3 nitidissime occasioni per portarmi in vantaggio nei minuti precedenti)... e invece presi un goal un po' rocambolesco sugli sviluppi di una rimessa laterale apparentemente innocua causa liscio di uno dei miei interditori e susseguente "fajiolada" (per dirla alla Gialappa's) al limite dell'area.

Giocavo comunque contro un avversario di livello assoluto (il danese Andib, 3° ai mondiali offline del 2014 e attuale #3 della classifica mondiale) quindi ci sta, mi spiace solo di aver deluso gli italiani che stavano seguendo la partita in chat ma prometto di rifarmi l'anno prossimo!

 

9. Cosa ti spinge a giocare ancora a Swos e cos'è secondo te che a distanza di venti anni lo rende ancora appetibile rispetto ad altri titoli?

SWOS è un gioco perfetto, immediato, facile da prendere in mano ma pressochè impossibile da padroneggiare in tutti i suoi aspetti, dannatamente veloce, caratterizzato da una grafica accattivante (il cui minimalismo mette in moto nei più il più efficace degli anti-aliasing, l'immaginazione... era per caso una rovesciata quella!?) e da un sistema di controllo la cui duttilità rappresenta un piccolo capolavoro di game design.

Inoltre, nonostante la grafica bidimensionale, riesce a non essere mai ripetitivo, in larga misura grazie all'eleganza del codice che controlla il movimento dei giocatori senza palla.

E' un titolo che, al momento dell'uscita, era almeno 10 anni avanti alla concorrenza.

La maggior parte dei titoli sportivi moderni è spesso vittima della loro stessa complessità, ci ritroviamo con sistemi di controllo a 18 bottoni dove bisogna essere dei pianisti per fare persino le cose più basilari (e se il giocatore è troppo concentrato sull'esecuzione, difficilmente riuscirà ad immedesimarsi nell'azione) e gameplay appesantiti da glitch che è impossibile prevedere o debellare perchè sepolti sotto otto strati di routine dell'AI.

Inoltre c'è questa inesplicabile ossessione per la "simulazione" a tutti i costi che complica ulteriormente le cose. Il termine stesso è divenuto ormai una buzzword.

Publisher e pubblico sembrano essere convinti che un gioco sia tanto più simulativo quanto è complicato e ovviamente i programmatori sono costretti a seguire pedestremente il trend. 

E invece, no. 

Partendo dal presupposto che ritengo impossibile simulare un titolo sportivo a meno di non implementare un approccio simile a quello di Liberogrande o I play 3D Soccer degli italianissimi Simulmondo (e anche lì, avrei le mie riserve), bisogna ficcarsi in testa che l'ambientazione sportiva è lì solo per rendere un gioco elettronico, con regole e meccaniche precise e, in certi casi, ben distinte da quelle dello sport a cui si ispira, più appetibile e metabolizzabile al pubblico.

Dunque, ben vengano semplificazione, intuitività e minimalismo se permettono di creare un gioco migliore e SWOS è un ottimo esempio tutte queste cose.

Detto ciò e paradossalmente, SWOS, nel suo piccolo, riesce comunque a restituire un'idea del "flow" di una vera partita di pallone in maniera nettamente più convincente rispetto a produzioni più recenti e tecnologicamente avanzate, per il semplice fatto che il giocatore non è focalizzato su una piccola porzione di manto erboso, intento a fare qualche improbabile trick con gli stick analogici per superare l'avversario manco fosse un beat'em up, tutt'altro, hai questa finestra virtuale su una notevole porzione di campo che ti permette di vedere chi è libero, chi è coperto, ti permette di ragionare in termini tattici e di concentrarti sul fluire del gioco, ancor prima di agire ed il naturale sviluppo delle azioni non può non beneficiarne.

La libertà di controllo è poi qualcosa di inarrivabile, puoi andare dove vuoi e calciare la palla esattamente dove desideri, possono sembrare cose scontate (e per certi versi dovrebbero esserlo) ma negli ultimi 20 anni forse solo Football Kingdom gli si è avvicinato (e in misura minore J.League Excite Stage), col resto dei titoli calcistici di ieri e di oggi l'impressione è sempre stata quella di andare sui binari, in balia di una CPU fin troppo invadente.

Impossibile stufarsene con queste premesse, se a tutto ciò aggiungiamo una community che organizza competizioni online una più avvincente dell'altra... non è difficile immaginare perchè siamo ancora qui a giocarci dopo vent'anni, piuttosto che buttarci sull'ennesimo pesseffifa

 

10.  Dai un consiglio alle nuove leve che per la prima volta si affacciano alle competizioni online dedicate a Swos.

Giocate, giocate, giocate! 

...e non badate ai risultati, specialmente all'inizio. I nuovi spesso commettono l'errore di pensare di giocare ad un FIFA qualunque (che di solito padroneggia nel giro di un paio di mesi, se non addirittura settimane) e invece no, la profondità del gameplay di SWOS è qualcosa di inusitato, la learning curve vertiginosa (ancora adesso, a vent'anni di distanza, scopriamo nuove cose, spingendo continuamente il gameplay un po' più in là) e qua c'è gente che ci gioca online un giorno sì e uno pure da 10 anni, insomma, se mi consentite l'analogia, è come gettare un ragazzino delle giovanili nel bel mezzo di un Clásico e pretendere che giochi ai livelli di Messi o C.Ronaldo.

Persino io in principio prendevo batoste tennistiche a destra e a manca! 

Un'altra cosa che mi sento di consigliare è, cercate di imparare dai vostri avversari.

Personalmente, ho fatto un'abitudine del registrare (quasi) tutte le partite che gioco online, per poi poterle rivedere alla ricerca di qualcosa di interessante e col tempo ho capito che si può imparare qualcosa di nuovo (e talvolta efficace) da qualsiasi avversario. E sottolineo il qualsiasi.

Ancora oggi mi capita di giocare con assoluti neofiti e di rimanere sbalordito da un'apertura sul kick-off o da una rimessa dal portiere o ancora da una particolare combinazione in attacco.

E' il bello di SWOS, ognuno lo interpreta in maniera personalissima e diversa e online è tutto un fiorire di stili e scuole di gioco, quale altro titolo sportivo può vantare una tale varietà nel gameplay, anche solo a 2-3 anni dalla release (figuriamoci a 20): risposta, nessuno. 

E quindi, sì, fate esperienza, guardatevi i video di finali ed highlights su Youtube e cercate di costruire un vostro stile, possibilmente incorporando qualche colpo qua e là dai giocatori più bravi, col tempo arriveranno anche i risultati, garantito!

 

Parliamo d'attualità ora:

11. Dal 23 al 25 ottobre a Milano si terrà la GamesWeek e tra i vari tornei di videogiochi è in programma la seconda edizione del Campionato Italiano di Sensible World of Soccer patrocinato da SwosIT: quali sono le tue sensazioni in vista dell'avvicinarsi dell'evento e cosa ti aspetti dalla partecipazione ad un torneo offline dove potrai confrontarti dal vivo anche con avversari di altissimo livello?

Non vedo l'ora! 

Sfortunatamente, causa impegni e vicissitudini varie, non mi è mai stato possibile partecipare ai SensiDays (il campionato del mondo offline itinerante) e, non essendoci mai stati tornei di una certa rilevanza in Italia (eccezion fatta per quello della Gamsweek dello scorso anno che fui costretto a disertare per ragioni di salute), negli ultimi anni non ho avuto modo di riassaporare l'offline, ergo sarà anche per me un'esperienza per certi versi nuova.

Impossibile quindi avventurarsi in pronostici, sicuramente ci sarà da divertirsi (per voler usare un eufemismo) e sarà bello poter incontrare di persona alcuni degli amici/avversari che mi hanno accompagnato durante tutti questi anni di SWOS Online.

Quindi sì, ci troviamo lì, vedete di esserci, Retri vi aspetta!

 

12. Ti piacerebbe che si sviluppasse anche un movimento offline su base regolare (magari con la creazione di tornei a tappe e/o campionati regionali con finali annuali) o pensi che l'evento offline sia bello poiché una tantum, ma la vera competizione sia online dove è possibile sfidarsi con avversari di varie nazionalità e dagli stili più disparati?

Eccome! 

Sono fermamente convinto che l'Italia sia il paese col maggior numero di giocatori di alto livello fra quelli attualmente attivi nel panorama europeo (così a braccio, Lucaa83, JPN84, Animatore80, Lestat, Sox, Manuelll23, Lemonhead, Emmeti, Sasy, Kanu, Emiryuuu, Lukinho18, TonyTek e mi ci metto anche io... tutti giocatori di livello mondiale) il problema è che siamo abituati a giocare fra noi a latenze relativamente basse e non abbiamo abbastanza esperienza con l'offline, il che non sempre ci ha permesso di affermarci in campo internazionale come avremmo invece meritato.

Sarebbe ora che creassimo un "circuito" di tornei offline nostrani, di modo da prepararci al meglio per un'eventuale assalto "en masse" al titolo mondiale offline su Amiga che nessun italiano ha finora mai vinto (chi lo sa, magari proprio durante un'eventuale edizione organizzata in Italia da SWOSIT!)

Detto ciò, penso che online ed offline siano due "discipline" per certi versi diverse fra loro, ognuna delle quali caratterizzata dal proprio particolarissimo fascino. 

 

13. Cosa miglioreresti (se potessi) di Swos come gioco e come miglioreresti ed arricchiresti le community online a livello di tornei, competizioni ed iniziative?

SWOS è a mio modo di vedere perfetto, la quintessenza del gioco in multiplayer applicato al genere sportivo, un capolavoro assoluto in termini di game design... forse pure un po' per caso, ergo meglio non toccarlo per non rischiare di inficiarne il delicatissimo equilibrio.

Per il resto, si sta già facendo un lavoro fantastico a livello di organizzazione della community;

ricordo quando mi occupavo della gestione del vecchio sito italiano, facevamo i salti mortali per riuscire ad avere 30-40 utenti e, anche a causa dell'ostracismo dei vecchi proprietari, la sensazione era sempre quella di remare un po' controcorrente. 

E invece, guardaci adesso, oltre 100 iscritti alla Carriera Online (da sempre il fiore all'occhiello del movimento italiano), uno staff colmo di gente volenterosa che ci mette del suo per mantenere la community coesa e sempre "up to something", una proprietà determinata a dare continuità al tutto (cosa fondamentale che in passato non ci ha permesso di crescere come sarebbe stato auspicabile, vista la gigantesca mole di lavoro profusa da alcuni stoici appassionati) ed un'interesse sempre crescente grazie all'attività sui social media, cosa chiedere di più?!

Certo, avendo risorse illimitate cercherei di convincere a suon di dollaroni i developer di Final Burn Alpha a scrivere dei driver per l'emulazione Amiga, di modo da essere in grado di integrare SWOS all'interno di piattaforme per il gioco online come GGPO e Fightcade (che fanno uso di netplay avveniristici in grado di ridurre il ritardo alla risposta ai comandi in maniera drastica anche su distanze lunghissime): Immaginate uno SWOS Online completamente privo di lag o quasi e poi immaginate di poterlo giocare con americani o giapponesi per mezzo di un middleware multi-compatibile, user-friendly, ricco di feature (non ultima quella di poter registrare i propri match, per poi condividerli) ed intuitivo. Sarebbe il massimo!

 

                                                                                                                                                                             

 

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